ASSISTENZA AL MALATO TERMINALE E FINE VITA

La morte è un evento naturale, tuttavia l’uomo non è mai preparato, perché ognuno di noi rifiuta questo concetto e pensa di essere immortale. Al momento in cui, lo uomo capisce, che dovrà morire passa attraverso cinque frasi. 

La prima è quella del rifiuto dove il malato non accetta la diagnosi. 

La seconda è quella della rabbia dove il malato si chiede continuamente perché a lui e non a qualcun altro. 

La terza fase è quella della trattativa dove il malato si aggrappa alla sua fede e promette qualcosa in cambio purché gli sia risparmiata la vita. 

La quarta fase è quella della depressione dove il malato prende coscienza che perderà tutto ciò che ha di più caro dove capisce che il tempo che ha disposizione non è più sufficiente per esprimere quello che sente alle persone che lo circondano. 

La quinta fase quella dell’accettazione dove il malato non va lasciato solo, in questa fase esprime le sue ultime volontà, e resta vicino alle persone a lui più care, generalmente viene lasciato dormire, in modo che possa arrivare allo stacco definitivo con la vita senza dolore, qualora ce ne fosse, in maniera più dolce possibile. 

Quando il paziente arriva al termine del suo percorso naturale di vita, l’assistenza diventa globale e vengono usate le cure palliative. La parola palliativo deriva dalla parola latina, pallium che significa protezione. 

Queste cure prevedono una serie di interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali rivolti al malato in prima persona, e ha tutto il suo nucleo familiare. Finalizzato a sostenere e curare in modo attivo e totale questo tipo di paziente, quando non risponde più a nessun trattamento specifico, questo tipo di cure non sono attivate per ritardare né per accelerare la morte, ma servono a far sì che un malato terminale, possa arrivare al fine vita in maniera dignitosa, dando sollievo al dolore dello stesso e della famiglia anche con il supporto psicologico. 

Il malato terminale può essere accompagnato al fine vita o presso il proprio domicilio attivando il servizio dell’ASL chiamato Adi, assistenza domiciliare integrata, dove persone preparate danno sostegno al malato e alla famiglia, o presso la struttura ospedaliera nello specifico reparto chiamato Hospice, dove un’equipe di sanitari attiva, tutte le procedure per garantire un accompagnamento al fine vita dignitoso.

 

❤️ Se ti è piaciuto questo link mettimi un Like


FILIPPO ORALI

Fermarsi significa retrocedere.

Canale WhatsApp Per OSS

Riceverai aggiornamenti su concorsi pubblici (RSA escluse), notizie e suggerimenti. Sei nuovo nel settore?. Costruiamo insieme il tuo futuro!