LA PREVENZIONE: UN CONCETTO CHIAVE PER LA SALUTE

La salute e il benessere sono sempre stati una priorità per le persone, ma negli ultimi anni il concetto di prevenzione ha preso sempre più piede. Prevenire piuttosto che curare è il mantra della medicina moderna e, in questo contesto, si parla di prevenzione primaria, secondaria, terziaria e quaternaria. Ma cosa significano esattamente questi termini?

Prevenzione primaria: la prima linea di difesa contro le malattie

La prevenzione primaria è la prima linea di difesa contro le malattie. In particolare, consiste nel prendere precauzioni, o meglio, svolgere una serie di attività più o meno mediche, prima dell’insorgenza della malattia in questione, per evitare che questa si manifesti. Gli esempi che riguardano questo tipo di precauzione vanno dalla semplice corretta abitudine alimentare alle vaccinazioni, che sono un po’ il cardine della prevenzione primaria a livello medico.

Infatti, come anticipato, una delle azioni più importanti che possiamo intraprendere come prevenzione primaria verso la maggior parte delle patologie diffuse è l’adozione di uno stile di vita sano. Ciò significa seguire una dieta equilibrata e variegata che comprenda frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, svolgere attività fisica e riposare il giusto numero di ore. Seguendo tali semplici regole è possibile mantenere un peso corretto prevenendo malattie come l’obesità, il diabete di tipo 2, le malattie cardiache, l’ictus e molte altre.

La vaccinazione è un’altra importante azione di prevenzione primaria, compone forse l’esempio più consono in questo contesto e più semplice da capire. Queste proteggono il nostro corpo da moltissime malattie infettive, sia virali che batteriche, e vengono eseguite mentre il soggetto è in salute, prima dell’eventuale contagio, per evitarlo. Inoltre, la vaccinazione non solo protegge noi stessi, ma anche le persone che ci circondano, in particolare quelle che sono troppo deboli per essere vaccinate, componendo un tipo di prevenzione primaria allargata.

Prevenzione secondaria: individuare precocemente i problemi di salute

La prevenzione secondaria è un insieme di azioni volte ad individuare e trattare le malattie in fase precoce, prima che possano causare gravi danni o complicazioni. In altre parole, la prevenzione secondaria si concentra sulla diagnosi precoce e il trattamento tempestivo delle malattie, quando queste sono già insorte, a differenza dalla prevenzione primaria. In gergo, le procedure diagnostiche caratteristiche della prevenzione secondaria sono chiamate anche “screening”, e sono composte in particolare da esami che vengono svolti su tutta la popolazione, o su parte di essa con determinate caratteristiche che predispongono alla malattia. Tale test deve avere elevata sensibilità e specificità in modo da individuare in maniera sicura soggetti effettivamente portatori della patologia ricercata, iniziando da subito un percorso terapeutico efficace.

Un esempio di prevenzione secondaria è la mammografia per la diagnosi precoce del cancro al seno. Questa è una procedura di imaging utilizza raggi X per individuare eventuali tumori al seno prima che questi diventino sintomatici, quando il trattamento è più efficace. In particolare la mammografia è raccomandata per le donne sopra i 50 anni (recentemente la Regione Toscana ha deciso di allargare l’invito dai 45 ai 74 anni) o prima se ci sono fattori di rischio aggiuntivi.

La prevenzione secondaria include anche lo screening per altre malattie, come il diabete, il cancro del colon-retto, del collo dell’utero, della prostata ed altro.

Prevenzione terziaria: migliorare la qualità della vita dopo una malattia

La prevenzione terziaria invece, è l’insieme di azioni volte a prevenire le complicanze e a migliorare la qualità della vita di chi ha già una malattia cronica o una disabilità. In particolare, la prevenzione terziaria si concentra sulla gestione delle conseguenze a lungo termine di una malattia o di una disabilità già da tempo diagnosticata (differenza con prevenzione primaria e secondaria).

Un esempio di prevenzione terziaria è la riabilitazione cardiaca per i pazienti che hanno avuto un infarto. Questa può aiutare a riprendere l’attività fisica e a migliorare la qualità della vita dopo l’evento, evitando al contempo la recidiva. La riabilitazione cardiaca può includere esercizi fisici, educazione sulla dieta e la gestione dello stress, tutte azioni finalizzate a garantire una vita quanto più simile a quella condotta prima dell’evento patologico, evitando il peggioramento del quadro clinico.

Un altro esempio di prevenzione terziaria è la gestione del diabete di tipo 2, infatti questi soggetti sono a rischio di sviluppare complicanze come la neuropatia, la retinopatia e la nefropatia. Risulta quindi fondamentale gestire il diabete attraverso la dieta, l’esercizio fisico e la terapia insulinica prevenendo o ritardando l’insorgenza di queste complicanze largamente debilitanti.

Prevenzione quaternaria: evitare l’eccesso diagnostico e terapeutico

Infine, prevenzione quaternaria è un concetto relativamente nuovo che si concentra sulla prevenzione dell’eccesso diagnostico e terapeutico. In altre parole, si tratta di evitare che le persone siano sottoposte a esami e trattamenti medici che non sono necessari o che addirittura risultano dannosi per la loro salute. In definitiva quindi, questo tipo di prevenzione riguarda più l’ambito medico ed il personale in questione, puntando ad evitare l’accanimento terapeutico e l’eccessiva prescrizione di esami.

Un esempio di prevenzione quaternaria è il “Choosing Wisely”, un programma che mira a promuovere la consapevolezza tra i medici e i pazienti dei trattamenti medici appropriati e inappropriati. Il programma fornisce una lista di test e trattamenti che dovrebbero essere evitati o limitati perché non sono necessari o addirittura dannosi per i pazienti.

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