L’IPERFAGIA – SINTOMI, CAUSE E TANTO ALTRO

Quest’articolo informativo, come da titolo, si concentrerà sull’iperfagia. Quest’ultima non è una malattia, lo chiariamo fin da subito, difatti non ci sono veri e propri grafici dove possiamo monitorare l’andamento di essa, eppure si tratta di qualcosa di molto diffuso. A confermare quest’ipotesi è il costante interesse verso questa pratica che se davvero presente, può causare diversi problemi. In questo scritto vedremo attraverso studi e ricerche approfonditi come si comporta questo disturbo alimentare, in quali fasce d’età è più diffuso e se ci sono nazioni che presentazioni un quadro importante.

Iperfagia – Cos’è

L’iperfagia, come già accennato, è un disturbo alimentare determinato da una situazione psicologica compromessa. Essa comporta una voglia di mangiare senza freni, anche se il corpo cerca di dare degli avvertimenti. In uno stato mentale difficile, però, tutto può essere scambiato per qualcos’altro.

Gli effetti di questa problematica li vedremo in seguito ma potete già intuirli. Purtroppo, soprattutto nel nostro Paese, la salute mentale è sempre qualcosa di poco importante rispetto a malattie ben più famose. Invece la propria mente, la serenità, è al principio di tutto. Senza il benessere dello spirito, il corpo è solo una macchina che può essere danneggiata. Poco ma sicuro.

Iperfagia – Sintomi e cause

Come dicevamo, i sintomi sono tutti relativi all’abbuffarsi, a colmare il vuoto che presenta il nostro stato mentale. Si è stati lasciati dal proprio ragazzo/a, il soggetto cerca di rimediare mangiando senza nessun controllo. Tutto questo può portare a obesità, iperglicemia e molto altro. Il cibo diventa un rifugio per tutte quelle persone che sentono di non poter rimediare una situazione. Ci sono ovviamente persone e persone, c’è infatti chi si è accorto subito delle difficoltà ma è troppo giù di morale, chi invece pensa non sia niente.

L’iperfagia però è reale e moltissimi ne soffrono, soprattutto dopo spiacevoli situazioni di tipo relazionale. Per quanto riguarda le cause, essa è sopratutto una: uno stato mentale compromesso. Certo, ci possono essere altre cause di carattere fisico come la sindrome premestruale, l’utilizzo di sostanze, tuttavia l’iperfagia è soprattutto legata al concetto spiegato più volte in quest’articolo informativo.

Citando fonti autorevoli come my personal trainer, scopriamo che:

“Altre volte, l’iperfagia può derivare da disordini endocrinologici e metabolici, quali il diabete mellito, l’ipoglicemia e l’ipertiroidismo. Invece, altre possibili cause, comprendono alcune infestazioni da parassiti (come la teniasi), che possono manifestarsi con aumento dell’appetito e perdita di peso, senza un motivo apparente”.

Iperfagia – La Cura

Per un disturbo alimentare, sia la bulimia, sia l’iperfagia, l’unica cura è un percorso terapeutico con un professionista. Non c’è altra soluzione. Per quanto la famiglia può e deve aiutare, nulla dovrebbe sostituire in questi casi un percorso di questa tipologia. Certamente la prima vittoria è ammettere il proprio disturbo alimentare, tuttavia questo non basta.

Questi articoli informativi servono anche a tutte quelle persone che forse sentono di avere alcune difficoltà con il controllo del proprio stomaco. Ricordate che fa bene leggere, tuttavia non fatevi prendere dal panico e parlatene in famiglia, con amici, non c’è nulla di male ad avere uno stato alterato, ad avere una serenità mentale compromessa.

Iperfagia – Studi e ricerche in merito

Nonostante tutto quello che abbiamo detto finora, oltre a delle cause di salute mentale, l’iperfagia è anche un disturbo alimentare provocato da altro, da questioni scientifiche di natura medica. Ecco perché, anche questo argomento, è trattato con attenzione dai ricercatori di tutto il mondo. Citando la federazione italiana delle associazioni Prader-Willi:

“Nel gennaio 2017 è uscito un articolo scientifico che ha suggerito che la carenza di pro-ormone convertasi (PC1) possa essere alla base dell’iperfagia e di molte delle disfunzioni ormonali dei soggetti PWS, indicando un possibile target per futuri farmaci ad hoc. La PC1 è un enzima implicato nel processo della pro-opiomelanocortina e di diversi pro-ormoni, compresa l’insulina, di cui sono conosciuti rarissimi casi di obesità umana (senza alcuna correlazione con la PWS), in cui si hanno mutazioni nel gene che codifica per il PC1, localizzato sul cromosoma 5. In questo caso i risultati sono stati estrapolati da un ceppo di topi con alcune caratteristiche della PWS, diverso dal precedente, e da cellule staminali derivate dai neuroni di pazienti con la sindrome di Prader Willi.

“Ancora più recentemente è stato dimostrato che la somministrazione di oleoylethanolamide è in grado di ridurre l’introito di cibo nel topo PWS, suggerendo che nella PWS umana vi possa essere una disfunzione nell’attività di segnale di questo agonista dell’endogenous peroxisome proliferator-activated receptor alpha, responsabile dell’iperfagia. Per maggiori informazioni potete consultare la ricerca completa che abbiamo scritto poc’anzi.

Iperfagia – La mancanza di dati e l’assenza di dibattito

Nonostante sia un disturbo alimentare molto diffuso, intorno ad esse c’è pochissimo materiale. Questo fatto è molto interessante perché non c’è una risposta che possiamo formulare, solo delle ipotesi. La causa potrebbe essere legata alla salute mentale, argomento taboo ancora oggi in Italia, oppure alla sottovalutazione di questo problema. Mentre la bulimia è al centro spesso dei media per alcuni episodi di cronaca, l’iperfagia non è molto raccontata.

Ci sono alcuni programmi che la evidenziano ma solo quando si tratta di raccontare persone affette da obesità. Il resto delle persone invece non è molto rappresentato. A rendere ancora più interessante questo paradosso ci sono i prodotti audiovisivi, i quali raccontano invece spesso questo disturbo, soprattutto in relazione a quello che dicevamo nelle precedenti righe: lo stato mentale compromesso. Detto ciò, dopo tutte queste informazioni è giunto il momento di trarre una sintesi, delle conclusioni.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo scritto di cause, sintomi e origine dell’iperfagia, un disturbo alimentare diffuso ma poco raccontato dalla comunità scientifica. Nonostante una ricerca approfondita, ci siamo resi conto di quello che pensavamo già: l’iperfagia è un disturbo legato ad altro, a delle patologie, sindromi, ma non è spiegato quasi mai in modo distaccato da essi.

Sottolineiamo ancora una volta che l’unica cura per un disturbo alimentare del genere è un percorso terapeutico, il quale ti fornisce i giusti strumenti per poter affrontare te stesso, e questa problematica, con maggiori risorse. Purtroppo, l’iperfagia non ha delle conseguenze istantanee, anzi, spesso i sintomi possono essere rilevati solo con delle analisi del sangue che mostrano uno stato alterato. Detto ciò, vogliamo insistere su quanto c’è bisogno di discutere in famiglia e con professionisti, di come la salute mentale causi tantissimi problemi. Non ci dovrebbe essere nulla di sbagliato nell’avere un interlocutore esperto che ascolti le nostre difficoltà. Speriamo che quest’articolo si stato piacevole ed informativo allo stesso tempo. Conoscere i disturbi, le malattie e tanto altro significa anche sapere cosa non si ha. In questo senso nessuno vi dice di allarmarvi ma solo d’imparare. 

Grazie della lettura.

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