COS’ È L’ETICA

Spesso ci domandiamo che cosa sia l’etica e come essa debba essere applicata all’interno dei servizi sanitari da parte dell’Operatore socio sanitario, ebbene, ciò che definiamo etica è una disciplina che prende in esame i valori morali di una società e li confronta con i progressi scientifici, che ad oggi hanno un’evidenza in molti aspetti e modalità in cui avviene il processo di nascita, di morte e di cura dell’essere umano. 

Attraverso un pensiero etico, infatti, l’uomo è chiamato a dare risposte a problemi legati a vari stati dell’essere umano e dai quali nascono le preoccupazioni dei pazienti e dei loro familiari. 

Tutti gli aspetti sopracitati: di vita, di nascita, di cura e di morte, possono essere vissuti in modo drammatico oppure soddisfacente, anche in relazione al rapporto instaurato con gli operatori sanitari e al tipo di scelta etica che è stata presa in accordo con loro, ma è bene ricordare che determinate scelte etiche non sono considerate accettabili per motivi culturali, oppure religiosi, da tutte le popolazioni e un altro aspetto molto importante, che l’Operatore socio sanitario deve tenere in considerazione, è che nessuno possiede la verità assoluta e la risposta incondizionata a tali dilemmi, per cui non si può biasimare alcuna scelta, perché nessuna disciplina è capace di determinare una soluzione definitiva ai dilemmi etici. 

A cosa serve quindi l’etica? 

L’etica è utIle perché permette di affrontare questioni morali attraverso la razionalità e l’utilizzo di strategie, ma la risposta è affidata alla singola persona, nel rispetto della sua coscienza e della sua libertà; perché l’etica ha come suo fine ultimo, lo studio della legittimità di esecuzione di una determinata tecnica effettuata da un uomo su un altro uomo; pensiamo ad esempio alle problematiche legate all’interruzione di gravidanza, all’accanimento terapeutico, all’eutanasia, al rispetto della volontà del paziente, al segreto professionale, al consenso al trattamento terapeutico ecc.. 

L’oss è chiamato durante il suo lavoro a mantenere un atteggiamento professionale, non giudicante e rispettoso, senza esprimere con gesti o parole il suo giudizio, in merito alla circostanza in cui si trova il paziente, ma al contrario deve mantenere un pensiero razionale, un atteggiamento professionale e svolgere le sue attività diligentemente nel rispetto della sua etica professionale, la quale comprende il segreto professionale che obbliga l’Operatore socio sanitario a mantenere riserbo sulle informazioni della vita personale e privata degli assistiti. 

Quando il paziente e i suoi familiari si trovano ad affrontare un dilemma etico, l’OSS può informare l’assistito che può rivolgersi al comitato etico, infatti l’Operatore socio sanitario deve sapere che sono presenti i comitati etici in tutte le strutture sanitarie e che la loro funzione è di garantire la tutela dei cittadini, del loro benessere e della loro sicurezza, essendo sempre informati sulle problematiche della comunità locale nella quale si trovano e sulle procedure scientifiche recenti. 

Ricordiamo che in Italia nel 1990 è stato istituito il Comitato Nazionale per la bioetica, il quale ha funzione di orientamento dal punto di vista legislativo ed amministrativo finalizzato alla definizione di criteri da utilizzare nella pratica al fine di tutelare i diritti umani e di evitare gli abusi. Inoltre, questo comitato ha funzione informativa nei confronti della popolazione sugli aspetti problematici e sulle implicazioni terapeutiche di alcuni trattamenti e sulle tecniche diagnostiche.

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