PROSSEMICA E LE DISTANZE INTERPERSONALI

 

La prossemica è la disciplina, e più precisamente una parte della semiologia, che studia il comportamento, i gesti e, in particolare, l’uso che gli individui fanno dello spazio e delle distanze nelle relazioni interpersonali.

Il termine è stato introdotto negli anni Sessanta dall’antropologo Edward T. Hall per indicare lo studio della distanza interpersonale nelle comunicazioni. In inglese il termine è proxemics e deriva dal latino prox che significa “prossimità”.

Questa disciplina indaga il significato che assume la distanza che l’uomo interpone tra sé e gli altri, oppure tra sé e gli oggetti. Pertanto, studiando l’utilizzo che l’uomo fa dello spazio, la prossemica individua in quest’ultimo un vero e proprio canale di comunicazione, con tutta una serie di messaggi nascosti nel modo in cui lo si organizza.

 

Le 4 distanze di Hall

In particolare Edward Hall ha osservato che la distanza fisica che intercorre tra due persone durante una conversazione è collegata ad una precisa distanza relazionale tra le stesse, ed egli ha individuato e descritto 4 “zone” interpersonali:

       Se la distanza tra due persone è minore di 45 cm è considerata “intima

       Se è tra i 45 e i 120 cm, la distanza è considerata “personale” ed è il tipo di distanza utilizzata per conversare con gli amici

       Se la distanza è tra i 120 cm e i 3 metri è definita “sociale” e solitamente è la distanza che intercorre tra conoscenti o tra allievo e insegnante

       Se la distanza è superiore ai 3 metri è considerata “pubblica” ed è la distanza tipica delle pubbliche relazioni.

Spazio e cultura

La prossemica ha dimostrato anche che, come tutti i linguaggi, l’utilizzo che si fa dello spazio è legato alla propria cultura.

Un esempio pratico è rappresentato dalla differenza che intercorre tra i popoli “settentrionali” (e quindi quelli del Nord America e del Nord Europa) e quelli “meridionali” (come America Latina e Paesi Mediterranei). I primi tengono solitamente distanze maggiori rispetto ai secondi e sono meno propensi al contatto fisico tra conoscenti. Anche tra l’Italia del Nord e l’Italia del Sud si notano lievi differenze in questo senso.

Un’altra differenza si nota tra le persone che abitano in montagna o in campagna e le persone che abitano in città: le prime tendono a preferire una distanza maggiore dall’interlocutore mentre le seconde tendono ad accorciare le distanze.

Una differenza culturale interessante si nota nell’uso dello spazio dell’ascensore. In particolare, è stato rilevato che gli europei tendono a posizionarsi in cerchio, o comunque con le spalle rivolte verso le pareti dell’ascensore, mentre gli americani sono soliti posizionarsi “in riga” con la faccia rivolta verso le porte.

Spazio e altri fattori

Altri fattori che influiscono nell’utilizzo dello spazio possono essere il sesso, il luogo specifico in cui ci si trova o la condizione della luce. Infatti, in luoghi come le discoteche le distanze si accorciano, stessa cosa che succede al buio, mentre con la luce le persone tendono ad allontanarsi.

Per quanto riguarda il sesso, la prossemica ha dimostrato che le donne preferiscono posizionarsi di fronte al proprio interlocutore, mentre gli uomini di lato.

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