LE 7 POSIZIONI DI DECUBITO PIU’ UTILIZZATE IN UN PAZIENTE OSPEDALIZZATO

Panoramica generale

La posizione che il paziente assume a letto è definibile decubito, e varia a seconda delle caratteristiche costituzionali, del quadro clinico del paziente o alle necessità da parte del medico durante l’ispezione e l’esame obiettivo. La classificazione del decubito può essere eseguita considerando l’utilizzo o meno della muscolatura da parte del paziente nell’assumere e mantenere la posizione, ed appunto una serie di posizioni specifiche che affronteremo in questo articolo.

 

Posizione supina

Nella posizione supina il paziente si posiziona o viene posizionato con il dorso rivolto verso il letto e la testa rivolta verso l’alto. Il piano del letto viene mantenuto orizzontale, la testa è allineata con il tronco, le braccia con il corpo e gli arti inferiori allineati. Se necessario è possibile posizionare un archetto per mantenere sollevate le coperte sul fondo del letto. La posizione supina non è indicata in caso di dispnea, ma è la posizione più comune che è possibile vedere nei reparti.

 

Posizione di Trendelenburg

La posizione di Trendelenburg, o posizione antishock, è una posizione supina che prevede l’inclinazione del piano del letto in modo tale che la testa sia posta più in basso rispetto al tronco e alle gambe.

Questa posizione favorisce il flusso sanguigno al cervello in caso di shock, durante particolari esami radiologici e alcune operazioni chirurgiche

Posizione semiprona (o sims)

La posizione semiprona è una posizione a metà tra posizione laterale e la posizione prona, e prevede il posizionamento del paziente su un lato del corpo, con l’anca e il ginocchio della gamba superiore flessi verso l’esterno del letto ed un cuscino posto tra le due gambe. In tal modo si viene a formare una base d’appoggio che garantisce stabilità al paziente. L’altra gamba viene invece mantenuta in posizione estesa.

Questa posizione viene adottata in caso di pazienti incoscienti, pazienti di lunga degenza, o per le donne in gravidanza.

Posizione ortopnoica (seduta)

La posizione ortopnoica è una posizione in cui il paziente è seduto sul letto, che viene mantenuto orizzontale con la testata sollevata ed inclinata fino ad un massimo di 90° a seconda delle esigenze specifiche. Uno o più cuscini vengono posti a sostegno del capo, che è allineato con gli arti ed il torace, ed infine gli arti inferiori distesi o flessi con le piante dei piedi orizzontali e appoggiate sul materasso. 

La posizione seduta è indicata per pazienti con BPCO, pazienti asmatici. 

Posizione prona

La posizione prona è una posizione in cui il paziente si posiziona o viene posizionato con l’addome rivolto verso il basso e la testa girata dal lato destro o sinistro. Il piano del letto viene posto in orizzontale, e solitamente vengono posizionati tre cuscini: uno sotto le gambe, uno sotto l’addome ed infine uno a sostegno del capo.

La posizione prona viene adottata in caso di metodiche diagnostiche o dopo alcuni interventi chirurgici.

Posizione laterale

Nella posizione laterale il paziente viene posizionato dall’OSS sul fianco destro o sul fianco sinistro, con il letto mantenuto in posizione orizzontale, un cuscino a sostegno del capo e un altro cuscino a sostegno della schiena per mantenere la posizione stabile. Le braccia sono leggermente flesse, con il palmo della mano appoggiata al materasso rivolta verso l’alto ed il palmo della mano opposta rivolta verso il basso e sostenuta da un cuscino. La gamba superiore è leggermente flessa verso l’esterno del letto e appoggiata all’altra gamba e ad un cuscino.

La posizione laterale viene impiegata per prevenire le piaghe da decubito e per favorire il riposo del paziente.

Posizione semiortopnoica (o di Fowler)

La posizione semiortopnoica è una posizione supina che prevede il sollevamento della testiera del letto in modo tale da inclinare il busto ed il capo rispetto al resto del corpo. A seconda dell’inclinazione si distingue in Fowler alta (45° – 90°), semi-Fowler (30° – 45°) e Fowler bassa (15° – 30°).

Questa posizione si utilizza in caso di dispnea o scompenso cardiaco, al fine di facilitare l’espansione dei polmoni e ridurre il ritorno venoso al cuore, oppure anche per azioni quotidiane quali il mangiare, il bere, il guardare la TV o leggere.

L’OSS non deve adoperarsi se prima non ha ricevuto indicazioni precise. L’OSS deve essere informato sulla patologia del paziente, capacità residue e sulle attività che egli può compiere singolarmente e quelle che invece deve assolutamente fare con il supervisione del personale. 

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