TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO (TSO)

 

Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) è un intervento sanitario urgente che viene applicato in caso di giustificata necessità quando la persona rifiuta l’assistenza sanitaria, e versa in una condizione di alterazione psichica.

Il TSO può essere effettuato solo se due medici la propongono con adeguata certificazione e se è autorizzato dal Sindaco (o da chi ne fa le veci) del comune in cui risiede o si trova la persona da assistere. Almeno uno dei due medici deve necessariamente far parte dell’ASL locale.

Come avviene il Trattamento Sanitario Obbligatorio

Il medico di famiglia (o altro medico) redige la certificazione in cui motiva la richiesta di TSO, inoltre devono sussistere anche altri presupposti, ovvero che:

  • La persona da assistere abbia bisogno necessario e urgente di cure;
  • Tale persona rifiuti di farsi curare;
  • C’è impossibilità di mettere in atto misure extraospedaliere.

Un secondo medico, facente parte di una struttura pubblica (solitamente uno psichiatra, ma la legge non lo specifica) convalida questa certificazione e la fa arrivare al Sindaco.

Una volta ricevute le certificazioni, il Sindaco (o chi ne fa le veci), in qualità di più alta autorità sanitaria locale, dispone entro 48 ore l’ordinanza di TSO, a questo punto la persona da assistere verrà invitata a recarsi in una struttura psichiatrica, ma se si rifiuta vi verrà accompagnata forzosamente da personale sanitario e forze dell’ordine.

Dopo il ricovero, il Sindaco ha 48 ore per inviare l’ordinanza di TSO al Giudice Tutelare, altrimenti l’ordinanza decade automaticamente e il TSO viene annullato.

Il TSO ha durata di sette giorni, al termine dei quali uno psichiatra comunica al Sindaco la cessazione del ricovero forzato. Se necessario, può fare richiesta di prolungamento, ma prima della scadenza del TSO.

A questo punto, il Sindaco dovrà comunicare il termine o il prolungamento del TSO al Giudice tutelare.

Dopo sette giorni di TSO, l’assistito può richiedere la dimissione ed è suo diritto essere rilasciato. Ma se è all’oscuro della scadenza, non richiede le dimissioni e viene trattenuto, il TSO diventa automaticamente TSV (Trattamento Sanitario Volontario), che diventa di nuovo TSO nel momento in cui il paziente fa richiesta di essere dimesso.

Durante il TSO

Durante il TSO, il paziente:

  • Ha il diritto di venire informato sulle terapie a cui verrà sottoposto e, se ci sono alternative, scegliere quella che ritiene più opportuna;
  • In caso di terapie troppo invasive e violenze, il paziente ha il diritto di presentare una dichiarazione di diffida o di denuncia del personale sanitario;
  • Ha il diritto di incontrare chiunque vada a fargli visita, senza che il personale medico faccia una selezione, e anche di telefonare chi desidera.

Chiunque può fare richiesta di annullamento del TSO, anche il paziente stesso, con un ricorso al Sindaco.

Ogni operazione dovrebbe essere svolta nel rispetto della dignità e libertà personale dell’individuo ma capita spesso che il paziente, oltre a subire un trauma importante, venga sottoposto alla somministrazione di terapie psico-farmacologiche tali da tenerlo continuamente in uno stato di debolezza, estraniamento e confusione che lo spersonalizzano e lo rendono docile. Inoltre, il paziente ritenuto aggressivo viene sottoposto a contenzione fisica e isolamento.

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