MANICOMI E LEGGE BASAGLIA, IERI E OGGI
Il manicomio era una struttura psichiatrica in cui venivano ricoverate e curate le persone affette da disturbi psicologici, ma in cui in realtà venivano commesse molte atrocità che di umano avevano ben poco.
I manicomi costituivano scenari scandalosi che molti denunciavano e a cui la Legge Basaglia ha messo fine, disponendone la chiusura definitiva e strutturando la legislazione in rispetto della dignità umana dei pazienti.
Ieri: i manicomi e i matti
In passato, i malati psichiatrici venivano ricoverati e curati nei manicomi, che spesso erano strutture fatiscenti e decadenti, mal gestiti e mal tenuti: veri e propri “luoghi delle torture”.
I pazienti erano considerati alla stregua di oggetti, chiamati “malati mentali”, “matti” o “pazzi”, assolutamente da nascondere e confinare in vecchi palazzoni maleodoranti e circondati da mura sormontate da filo spinato, in cui versavano in condizioni disumane, spesso legati ai letti con cinture e cinghie, tra malnutrizione e cure igieniche scarse, se non assenti.
Erano dei luoghi in cui, praticamente, le persone venivano internate e ritenute non adatte ad essere riammesse nella società, poiché ritenute soggetti molto pericolosi per sé stessi e per gli altri.
Le cure erano a base di terapie shock, che consistevano in lobotomie, elettroshock, somministrazione di barbiturici, shock insulinici, sterilizzazione obbligatoria e altre tecniche, oggi considerate barbarie, che inducevano il paziente in stati vegetativi o gli provocavano un cambio della personalità.
Con l’avanzamento della scienza, venne introdotto anche l’utilizzo degli psicofarmaci, che segnarono una svolta nella cura delle malattie mentali.
Verso la metà del ‘900, a causa anche del taglio dei finanziamenti ai manicomi, queste strutture iniziarono a versare nelle celebri condizioni scadenti, tra sovraffollamenti, violenze, abusi e igiene scarsa. Anche per motivi di rispetto della dignità e dei diritti umani, divenne necessaria la deistituzionalizzazione dei manicomi.
Oggi: Legge n.180/78 “Legge Basaglia”
Nel 1978, con la cosiddetta “Legge Basaglia” venne messa la parola fine sui manicomi e le barbarie che avevano contraddistinto le cure ai malati psichiatrici.
La Legge Basaglia fu una vera e propria riforma di cui i punti cardine sono:
- Il diritto alla salute e alle cure psichiatriche necessarie;
- Il rispetto delle persone e dei loro diritti;
- Chiusura di tutti i manicomi del territorio italiano;
- Istituzione e costruzione di nuove strutture psichiatriche idonee;
- Servizi di assistenza psichiatrica in tutta Italia;
- Introduzione del Trattamento Sanitario Volontario (TSV) e del Trattamento sanitario obbligatorio (TSO);
- Continuità terapeutica.
Con la Legge Basaglia, le persone con problemi psichiatrici sono diventate pazienti da curare e riabilitare all’interno della società e non sono più considerate matti da tenere legati e segregati lontano dagli occhi della civiltà.
Inoltre, è stata la prima legge in tutto il mondo a predisporre la chiusura dei manicomi ed è diventata un modello per gli altri Paesi.
Purtroppo, l’applicazione di questa legge non sempre è totale ed esistono ancora oggi molte strutture di assistenza, ricovero e cura psichiatrica con ancora troppe cose in comune con i vecchi manicomi. Questo spesso per mancanza di fondi e di controlli adeguati.