IPAB – GLI ISTITUTI PUBBLICI DI ASSISTENZA E BENEFICENZA

Gli Istituti pubblici di assistenza e beneficenza, detti IPAB, sono stati istituiti nel 1923 dal regio decreto n.2841, aggiungendo la parola “assistenza” agli Istituti pubblici di beneficenza creati nel 1890 con la legge n.6972, chiamata Legge Crispi. 

La lentezza nell’unificazione del paese creò ritardi nello sviluppo economico delle varie regioni e si creò un divario tra quelle del sud Italia e quelle del nord; il regno d’Italia mise l’assistenza privata (sia laica che religiosa) sotto il controllo pubblico; le opere pie furono obbligate a tenere bilanci e rendiconti di tutto ciò che veniva loro donato ma non fu definito un modello assistenziale chiaro. 

Nel 1890, quindi, la legge Crispi cercò di porre rimedio a questo problema creando gli Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza, inoltre introdusse molte innovazioni ma ebbe due grossi limiti: il primo quello di aver eccessivamente burocratizzato la pubblica amministrazione, il secondo quello di non prevedere un coordinamento tra le varie forme di assistenza e beneficenza. 

Ai primi del ‘900 ci fu una importante crisi sociale e incominciavano a sperimentarsi nuove forme di assistenzialismo come ad esempio una prima forma di sostegno economico per i disoccupati, il passaggio dalla mutua privata a forme assicurative obbligatorie. 

La Pubblica Amministrazione si trovò così a dover affrontare una mole di innovazioni che la misero in gravi difficoltà; sotto il governo Giolitti, con la legge 1450 del 23/08/17, nacquero la “Commissione di Assistenza e beneficenza pubblica” e il “Consiglio superiore dell’assistenza e beneficenza pubblica” che dovevano coordinare le attività delle varie Ipab tra di loro e uniformare la formazione degli operatori. 

Un altro importante provvedimento fu preso con la legge del 1904 n 36 che metteva   l’assistenza ai malati mentali in carico alle varie province. Nel 1921 a Milano nacque l’“Istituto d’Igiene Assistenza e Previdenza sociale” fondato da Ettore Levi, il quale doveva sopperire con corsi ad hoc alla poca professionalità del personale dipendente delle IPAB; l’IIAPS venne poi assorbito dall’Istituto di Medicina Sociale. 

La beneficenza dalle IPAB scomparve del tutto nell’epoca fascista in favore della nascita dello Stato Sociale; durante questo periodo il coordinamento delle IPAB fu affidato prima al Ministero dell’Interno e poi all’Ente Comunale di assistenza (ECA) che ne favorì il decentramento e i coordinamento.  

Nonostante il processo di assorbimento da parte degli enti pubblici subito dalle IPAB durante il regno d’Italia, con l’avvento della Repubblica si assiste al processo inverso, una sorta di ritorno al passato, con la trasformazione delle IPAB in forme di associazione privata. 

Con la legge numero 328/2000 le IPAB vengono inserite nella rete dei servizi sul territorio, trasformandole in Aziende di Servizi alla Persona (ASP) che sono quindi diventate un modello aziendale con personalità giuridica, diverse dalle ASL e dalle Aziende Speciali


FILIPPO ORALI

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