STERILIZZAZIONE: cos’è, come, quando e perché si pratica
La sterilizzazione è la procedura con la quale vengono eliminati tutti i microrganismi viventi, non solo patogeni, e le loro spore. Può essere effettuata su qualsiasi tipo di superficie, oggetto o sostanza, attraverso procedure di tipo chimico o fisico. È una pratica molto importante per la prevenzione delle infezioni e poter svolgere attività sanitarie in sicurezza.
Cos’è e come agisce la sterilizzazione
La sterilizzazione è una procedura obbligatoria in tutti gli ambiti sanitari e consiste nella distruzione di tutte le forme di microrganismi viventi, ovvero di qualsiasi tipo di virus, batteri, funghi, spore e altri agenti patogeni.
In particolare, agisce sulle parti vitali dei microrganismi: ne distrugge le membrane e le pareti cellulari e ne altera gli acidi nucleici e le proteine, in questo modo i microrganismi vengono completamente neutralizzati.
Se la probabilità di trovare microrganismi è inferiore a una su un milione, ovvero il suo SAL (livello di sicurezza di sterilità) è inferiore a 10-6, l’oggetto, il materiale o la superficie si può dichiarare sterilizzata.
Quando e perché effettuare la sterilizzazione
La sterilizzazione serve per evitare la trasmissione e la diffusione di agenti patogeni che possono provocare qualsiasi tipo di infezione o contaminazione. In particolare, le spore vengono distrutte solo tramite la sterilizzazione.
Per legge deve essere effettuata su qualsiasi oggetto, superficie e sostanza (medicamenti, alimenti, strumenti, ecc.) con cui entra in contatto il paziente, soprattutto se si tratta di cute non integra e qualsiasi tipo di mucosa.
Come si effettua la sterilizzazione
La sterilizzazione può essere di tipo fisico o chimico, la prima è effettuata tramite macchinari che producono diversi tipi di calore o radiazioni, mentre la seconda è attuata per mezzo di sostanze chimiche come ossidi, acidi e gas.
Sterilizzazione fisica
La sterilizzazione fisica è la più utilizzata, viene effettuata, ad esempio, tramite:
- Vapore, per mezzo di un’autoclave che genera un ambiente sottovuoto e raggiunge temperature molto alte, superiori ai 100°C, che permettono l’eliminazione di qualsiasi tipo di microrganismo vivente;
- Calore di fiamma viva o incenerimento, che distruggono completamente il materiale insieme agli agenti patogeni, viene utilizzato per tutti i rifiuti ospedalieri;
- Aria calda tramite speciali armadi-stufa, in questo modo si possono raggiungere temperature di 200°C, vengono utilizzati per sterilizzare oggetti di piccole dimensioni come siringhe e aghi, piccoli strumenti chirurgici, vetreria di laboratorio;
- Raggi UV, che distruggono il DNA dei microrganismi, ma si limitano a sterilizzare solo il piano superficiale senza andare in profondità;
- Radiazioni ionizzanti, come ad esempio i raggi γ che hanno un’azione sterilizzante rapida e potente e vengono utilizzati su alimenti, farmaci e oggetti monouso, che altrimenti verrebbero alterati dal calore.
Sterilizzazione chimica
Le sostanze chimiche sono utilizzate in casi particolari poiché possono provocare alterazioni e persistere sugli oggetti, diventando così pericolosi e tossici. Quelle più utilizzate per la sterilizzazione sono:
- Ossido di etilene, è un gas che distrugge anche le spore;
- Gas plasma, genera radicali liberi che hanno un forte potere germicida, non è tossico;
- Acido peracetico, viene utilizzato a basse temperature per tutti quegli oggetti sensibili alle alte temperature come le sonde (per ecografie, colonscopie, gastroscopie, ecc.), è altamente pericoloso poiché irritante, corrosivo ed esplosivo con temperature alte.