SEGNI E SINTOMI DIFFERENZE

Qualsiasi disturbo organico o funzionale si manifesta con dei segni e dei sintomi che contrariamente a quanto si possa pensare non sono sinonimi e sono entrambi importanti per fare diagnosi. Un modo molto semplice di differenziarli è quello di classificare i segni come ciò che il medico “vede “e i sintomi come ciò che il paziente “sente”. Più specificamente Il segno è un elemento misurabile che viene riscontrato dall’individuo stesso o dal medico. Il medico infatti, durante la formulazione di una anamnesi, individua i segni con la palpazione, l’auscultazione, la misurazione della pressione arteriosa, osservando il cambio di colorito della pelle, eventuali ematomi, tumefazioni, gonfiori localizzati. Il sintomo invece è una sensazione soggettiva a causa della quale il soggetto sente un cambiamento del benessere personale e un’alterazione della sensazione di sé e del proprio corpo. I sintomi vengono descritti al medico durante la diagnosi ma non sempre vengono considerati tali nella loro completezza perché possono essere poco precisi, descritti con approssimazione. Tra i sintomi possiamo trovare malessere generale, dolori localizzati, stati d’ansia, astenia, nausea, cefalea, ecc. I sintomi generali sono quelli che non si riferiscono ad una patologia specifica ma a una perdita del proprio stato di salute. Troviamo poi i sintomi patognomonici (detti anche sintomi guida) che si riferiscono alla presenza di una patologia precisa e specifica. Questi si dividono a loro volta in perfetti e imperfetti; perfetti quando i sintomo riporta con certezza ad una determinata malattia; imperfetti quando l’assenza di un determinato sintomo non esclude la certezza della malattia. Possiamo avere dei sintomi di accompagnamento che non fanno parte dei sintomi caratteristici della malattia; i sintomi diretti che sono causati ad esempio da una lesione e indiretti che si presentano in un secondo momento dalla comparsa del disturbo (ad esempio affezione cutanea dovuta ad una malattia epatica); i sintomi iniziali che sono quelli che si presentano con l’insorgere della malattia; i sintomi finali invece sono quelli che ci portano a capire che la malattia è in via di guarigione. Molto spesso però segni e sintomi non sono sufficienti per formulare una diagnosi quindi il medico richiede anche esami di laboratorio specifici (esami delle urine, esami delle feci, emocromo) ed esami diagnostici quali risonanza magnetica, ecografia, radiografia ed altri ancora.


FILIPPO ORALI

Fermarsi significa retrocedere.

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