SCALA DI GLASGOW E TEST DI ALBERT.

Esistono molti tipi di scale, una di queste è la scala di Glasgow che è una scala di valutazione neurologica utilizzata dal personale medico e infermieristico per avere una linea precisa dello stato del paziente in coma. Questa scala si basa su 3 stimoli ben precisi che sono quello oculare, quello verbale e quello motorio. Ha un punteggio massimo di 15, che indica un soggetto vigile ed orientato, e un punteggio minimo di 3, che indica uno stato profondo d’ incoscienza (coma profondo). Inizialmente questa scala era utilizzata solo dopo un trauma cranico, in seguito però il suo utilizzo è stato ampliato verso tutti i pazienti con patologie acute di natura medica oltre che traumatiche. Negli ospedali viene usata per il monitoraggio di tutti i pazienti soprattutto per quelli in terapia intensiva. Ad ogni stimolo viene assegnato un punteggio e la somma dei tre punteggi indica l’indice preciso di questa Scala. Più basso è il punteggio più grave è il paziente. Infatti il paziente è considerato in grave stato di incoscienza se il punteggio è uguale o minore di 8, moderato se il punteggio rimane tra 9 e 13 e lieve o nullo se il punteggio è uguale o maggiore di 14. Questa scala non è utilizzata per pazienti pediatrici specialmente quelli al di sotto dei 36 mesi di età in quanto il paziente piccolo non è ancora ben sviluppato il linguaggio, e per questo non ne ha la padronanza.

Il test di Albert, detto anche Test di barrage, consiste nel presentare ad un paziente un foglio con disegnati numerosi segmenti orientati in diverse direzioni e raggruppati in 7 colonne una centrale tre a destra e tre a sinistra; al paziente si chiede di fare un segno con la penna su tutte le linee che lui riesce a vedere nella pagina presentata il punteggio massimo per questo test è di 36. Quando si somministra questo tipo di test è tassativo mantenere il foglio in una posizione centrale rispetto al paziente e non fare alcun movimento che possa distrarre la sua attenzione verso l’uno o l’altro emispazio; inoltre il foglio va presentato su un tavolo dove non sono presenti altri strumenti e si chiede al paziente di mettere il braccio che non usa per scrivere sotto il tavolo. Una volta effettuato questo test si riesce a percepire se il paziente è ben orientato nello spazio. Un paziente ben orientato segue delle linee che vanno da destra verso sinistra invece in un paziente dove è compromessa la spazialità tendono a seguire cancellazioni spaziate nel foglio senza tener conto di un ordine ben preciso.


FILIPPO ORALI

Fermarsi significa retrocedere.

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