OSS IN SALA PARTO
La sala parto è il luogo in cui entra la gestante per uscirne madre ed è situata sempre all’interno di una struttura di ricovero nel reparto di ostetricia e ginecologia.
Il ruolo dell’OSS in questo ambito lavorativo è quello di mettere in atto le sue competenze tecniche e relazionali, oltre che assicurarsi di predisporre un ambiente ospitale e di comfort.
Con chi collabora l’OSS
L’OSS collabora attivamente con l’equipe formata da personale medico (ovvero, ginecologo e anestesista), da personale infermieristico e da un’ostetrica, è proprio con quest’ultima che l’OSS lavora a strettissimo contatto.
Come è strutturata la sala parto
La sala parto, normalmente, è strutturata con una serie di presidi:
- Il principale presidio è il lettino da parto o ginecologico;
- Una vasca per lavare il neonato;
- Un carrello con gli strumenti utili al medico e all’ostetrica per aiutare la gestante in tutte le fasi del parto;
- Un armadio contenente tutto il materiale necessario all’OSS per eseguire l’igiene alla paziente all’occorrenza e dopo il parto;
- Un apparecchio necessario a monitorare la frequenza cardiaca sia della madre che del bambino.
Ruolo dell’OSS in sala parto
l’OSS predispone tutto l’occorrente alla partoriente, poi con l’infermiere la informa di ciò che sarà fatto e come provvedere alla dichiarazione di nascita del neonato e per ottenere la tessera sanitaria.
Prima di entrare in sala parto, l’OSS effettua il lavaggio delle mani e indossa i guanti, la mascherina monouso ed eventuali altri dispositivi di protezione. Una volta entrato, prepara tutto il materiale della sala parto.
Durante il travaglio e il parto, l’OSS affianca attivamente l’ostetrica nelle diverse attività e situazioni che si verificano durante le varie fasi:
- la fase delle contrazioni uterine ritmiche e dolorose che aiutano la dilatazione del collo dell’utero;
- la fase espulsiva durante la quale la gestante deve essere assistita sia fisicamente sia psicologicamente, poiché accade spesso di giungere a questa fase dopo molte ore di travaglio.
Durante le varie fasi, lo stato di salute della paziente e del nascituro vengono costantemente monitorati anche attraverso la rilevazione dei parametri vitali: polso, frequenza respiratoria, temperatura corporea, pressione arteriosa e dolore. È bene precisare che l’Operatore Socio Sanitario può rilevare i parametri vitali solo su attribuzione infermieristica e con strumenti elettronici di facile utilizzo.
Le mansioni dell’OSS, dunque, sono molteplici e supportano l’ostetrica passo dopo passo:
- Mobilizzazione e trasporto della partoriente;
- Rilevazione sintomi e segni su indicazione dell’ostetrica/infermiere;
- Passaggio dei materiali in sala parto;
- Assistenza diretta sulla partoriente su indicazione dell’ostetrica/infermiere;
- Spostamento con l’intera equipe in sala operatoria in caso di intervento di emergenza;
- Spostamenti tra i vari laboratori e la sala parto in casi di necessità, ad esempio per analisi urgenti o reperimento sacche di sangue.
Al termine del parto, l’Operatore Socio Sanitario:
- Si occupa della sistemazione della puerpera nel reparto di degenza, con rifacimento del letto e fornendole tutto ciò di cui ha bisogno;
- Effettua operazioni di pulizia e sanitizzazione della sala parto;
- Si occupa di smaltire correttamente i rifiuti sanitari con riferimento al DPR 254 del 2003;
- Si occupa di riordinare e sanitizzare i carrelli utilizzati e di ripristinare i materiali mancanti in sala parto.
Infine, il ruolo dell’OSS non si limita alla sala parto ma è rilevante in tutto il reparto di ostetricia e ginecologia.