RILEVAZIONE DELLA FREQUENZA CARDIACA
Lo scopo della rilevazione della frequenza cardiaca è quello di controllare il ritmo, la frequenza e l’ampiezza delle contrazioni cardiache di un paziente. È una procedura da eseguire su indicazione del personale infermieristico per verificare lo stato di salute del cuore, l’efficacia di una terapia, seguire l’evoluzione di una patologia ecc. La frequenza cardiaca, detta anche polso, consiste nella misurazione, per il tempo di un minuto, delle volte che si propaga all’interno delle arterie l’onda sanguigna causata dalla contrazione del ventricolo sinistro del cuore, che si può percepire mediante il tatto. Il polso è un indicatore dell’attività cardiaca, dovuta alla deformazione che le pareti delle grosse arterie subiscono in conseguenza del ciclo cardiaco. Esistono molti polsi (cioè zone del corpo in cui rilevare la frequenza cardiaca dalle arterie) e sono i polsi: temporale, carotideo, brachiale, radiale, femorale, popliteo, tibiale, pedidio e apicale. Il polso radiale è la sede più comune, la più accessibile per la rilevazione di routine della frequenza cardiaca. Le pulsazioni cardiache devono mantenersi tra 60 e 100 battiti al minuto (bpm); se il valore delle pulsazioni scende al di sotto dei 60 battiti cardiaci al minuto ci troviamo in condizioni di bradicardia, mentre se le pulsazioni superano il valore di 100 battiti cardiaci al minuto si presenta una condizione di tachicardia.
Procediamo alla misurazione della frequenza cardiaca:
- Facciamo riposare il paziente 10 minuti prima della rilevazione del polso
- Lavarsi le mani, informare il paziente sulla rilevazione si sta per eseguire
- Far assumere al paziente una posizione comoda e a riposo
- Spostare vestiti del paziente per visionare il sito scelto
- Sistemare i polpastrelli del dito indice e medio, leggermente ad angolo retto, sopra l’arteria radiale
- Esercitare una pressione tale da permettere la percezione delle pulsazioni
- Non usare mai il pollice perché si avvertirebbero le proprie pulsazioni
- Contare il numero di pulsazioni usando l’orologio con la lancetta dei secondi
- Annotare il numero delle pulsazioni avvenute in un minuto, oppure per 15 secondi e moltiplicare per 4
- Se vi sono dubbi di controllare nuovamente il polso
- Ricoprire il paziente e garantirne il comfort
- Riferire all’infermiere la rilevazione
- Segnalare eventuali alterazioni
Dobbiamo considerare che esistono fattori che possono determinare dei cambiamenti della frequenza cardiaca perché modificano l’attività stessa del cuore, tra questi abbiamo: l’età, il sesso, l’esercizio fisico, lo stress, le emozioni, la febbre e i farmaci. L’oss durante la rilevazione della frequenza cardiaca non valuta solamente il numero dei battiti cardiaci in un minuto ma anche le caratteristiche degli stessi, in particolare il ritmo che normalmente si presenta regolare, per cui si ripeterà nello stesso intervallo di tempo tra un battito e quello successivo; poi valuterà l’ampiezza o forza del battito, cioè la quantità di sangue espulsa dal cuore ad ogni contrazione che definisce un polso filiforme, debole, normale o pieno a seconda che la pulsazione sia più o meno marcata.