TIPI DI INVECCHIAMENTO (PRIMARIO, SECONDARIO, TERZIARIO)

L’invecchiamento un tempo era considerato esclusivamente un processo di modificazione dell’organismo in relazione al tempo, oggi, dato che consideriamo la salute da un punto di vista olistico (cioè che comprende uno stato di benessere fisico, psichico e sociale), anche l’invecchiamento viene considerato prendendo in considerazione tutti i fattori che ne determinano lo stato e la qualità e quindi non solo l’aspetto biologico.

Se è pur vero che l’invecchiamento è un processo comune a tutti gli esseri umani, per cui avviene un cambiamento a carico di tutti gli apparati del corpo, vi sono fattori importanti da tenere in considerazione che determinano la qualità dell’invecchiamento stesso e sono riconducibili al grado di supporto della rete sociale, ai cambiamenti sociali dovuti al pensionamento, al cambiamento della struttura familiare nel tempo, alla qualità delle capacità cognitive come la memoria, il linguaggio e l’intelligenza, ma anche alla disponibilità economica e alla qualità delle relazioni interpersonali.

Sono stati identificati a questo proposito tre tipologie di invecchiamento per determinare con maggiore precisione caratteristiche specifiche e sono l’invecchiamento primario, secondario e terziario.

Per quanto riguarda l’invecchiamento primario è stato così denominato perché rimanda ad un tipo di invecchiamento associato ad una malattia, ciò significa che ad una riduzione delle capacità psicofisiche si aggiunge la comparsa di malattie croniche come l’ipertensione arteriosa, lo scompenso cardiaco e il diabete. Questa tipologia ad oggi è la più largamente diffusa tra la popolazione anziana.

Poi è stato classificato l’invecchiamento secondario che trova una definizione in uno stato fisiologico del corpo di tipo comune per una persona anziana, perciò sono presenti segni di invecchiamento tipici dell’età come una riduzione delle capacità psicofisiche ma non sono presenti patologie croniche, ma solo correlate all’età.

Il terzo tipo di invecchiamento, il terziario è stato invece classificato come il migliore invecchiamento possibile in relazione all’età perché è caratterizzato da una qualità ed efficienza delle funzioni fisiche e mentali non particolarmente lontana dalle caratteristiche presenti in età adulta; questo tipo di invecchiamento è presente in una ridotta percentuale di soggetti in età anziana. Questa distinzione del tipo di invecchiamento ci permette di osservare diverse manifestazioni che si riscontrano negli individui in età anziana e di stabilire diversi gradi di qualità dell’invecchiamento.

Una ulteriore classificazione è stata stilata in base all’età, ma non fa riferimento al tipo di invecchiamento primario, secondario o terziario bensì prende in considerazione semplicemente l’età della persona per cui considereremo giovani anziani le persone da 65 a 75 anni, anziani le persone da 76 a 85 anni e grandi anziani le persone con un’età maggiore di 85 anni, ma stabiliremo la qualità del loro invecchiamento attraverso il tipo di invecchiamento al quale faranno riferimento.

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