AVVELENAMENTI
Quando si parla di avvelenamento si fa riferimento a un’intossicazione dovuta a una sostanza chimica, tossica o velenosa per l’organismo umano che può portare, in base all’entità dei danni subiti, anche alla morte. Un avvelenamento può avere luogo per cause diverse: volontarie, (come un tentato suicidio), oppure di tipo accidentale, (ad esempio quando una persona è esposta a delle polveri inquinanti o a fumi nocivi); di tipo fortuito (come una involontaria ingestione di sostanze tossiche per l’organismo come il cloro, detersivi o altre sostanze). Questi veleni possono essere introdotti nell’organismo tramite l’ingestione, il contatto, l’inalazione tramite punture e morsi; la gravità dell’avvelenamento viene individuata in base alla quantità di veleno introdotto e al grado di tossicità della sostanza chimica immessa nell’organismo. Bisogna anche considerare che ogni persona ha un proprio modo di rispondere all’avvelenamento, quindi che esistono fattori individuali che determinano la tolleranza di un organismo ad una sostanza tossica e anche il grado di tossicità, ma anche fattori come l’età, il sesso e la presenza di determinate patologie concorrono a rendere in quadro clinico differente per ogni singolo caso. Ma in linea generale che cosa deve fare un operatore sociosanitario quando si trova a fare assistenza ad un paziente in stato di avvelenamento? Per prima cosa dovrà accertarsi che la persona si trovi in una condizione di sicurezza e che l’ambiente sia sicuro per permettergli di soccorrerla; è importante avere un approccio sicuro in questi casi per evitare che venga esposto anche l’operatore alla sostanza tossica perciò è importante capire quale elemento velenoso ha determinato l’avvelenamento per prenderne le distanze. Dopodiché avviserà immediatamente i servizi di emergenza e farà una rapida valutazione dell’accaduto e dello stato della vittima, individuando quale sia stata la via di contatto con il veleno e quale sia la sostanza tossica interessata cercandone la confezione, che provvederà poi di comunicare al centro antiveleni per dargli le giuste informazioni. L’operatore cercherà di tranquillizzare il paziente nell’attesa che arrivino i soccorsi mantenendo un atteggiamento calmo e rassicurante e cercherà di farsi raccontare, se è possibile, come è avvenuto l’avvelenamento e quanta sostanza è stata ingerita, oppure il tempo di esposizione al quale la persona è stata soggetta. Nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi l’operatore sociosanitario terrà in considerazione i segni vitali del paziente che sono: il respiro, la circolazione, e lo stato di coscienza per poi riferirlo al personale di soccorso. Inoltre deve sapere che in caso di ingestione di qualsiasi sostanza soprattutto acida o corrosiva non bisogna mai stimolare il vomito perché il rischio di creare un’ulteriore lesione interna dell’esofago o dello stomaco è molto alto.