ALTERAZIONI DELL’INTESTINO
Uno dei compiti dell’operatore socio sanitario è quello di provvedere all’igiene del paziente e saper riconoscere se ci sono alterazioni dell’intestino.
L’intestino è l’ultima parte dell’apparato digerente che, oltre a occuparsi di assorbire (tramite la flora batterica intestinale) le sostanze nutritive dagli alimenti, ha il compito di accumulare gli scarti alimentari non digeribili, decomporli e provvedere alla loro evacuazione.
Ruolo dell’OSS
L’OSS, provvedendo all’igiene del paziente, deve saper riconoscere le caratteristiche del materiale fecale osservando consistenza, forma, colore, quantità, odore e frequenza di evacuazione del paziente.
In condizioni normali, quando la digestione è avvenuta regolarmente e non ci sono alterazioni intestinali, il materiale fecale è marrone, con consistenza morbida e odore penetrante, la quantità può variare tra 150-300 grammi e la frequenza è diversa per ogni persona.
Qualora queste caratteristiche non vengano riscontrate, l’OSS deve informare l’infermiere poiché vi è un’alterazione dell’intestino, quali presenza di diarrea, stipsi, tenesmo rettale, incontinenza fecale oppure fecaloma intestinale.
Diarrea
Una delle alterazioni intestinali più diffuse è la diarrea, caratterizzata da evacuazione molto frequente (più di tre volte al giorno) e feci abbondanti, di consistenza liquida o semi-liquida.
Altri sintomi che accompagnano la diarrea possono essere dolori all’addome e stati di incontinenza fecale oppure tenesmo rettale quando vi è assenza di feci.
La diarrea è sintomo di molte patologie che vanno da quelle gastrointestinali fino ad arrivare a stress e intolleranze alimentari, ma può essere provocata anche da farmaci o virus.
La diarrea, quindi, causa la perdita di tantissimi liquidi e altre sostanze nutritive che non vengono assimilate correttamente dall’intestino, quindi il paziente rischia la disidratazione.
La condizione più grave di diarrea è la dissenteria che si verifica quando il materiale fecale contiene altre sostanze che normalmente non dovrebbero essere presenti, quali acqua, sangue, muco, pus, sali minerali, grassi, proteine, ecc.
L’OSS dovrà favorire un’alimentazione con cibi leggeri, solidi o semi-solidi, il riposo del paziente e un’adeguata idratazione.
Stipsi
In presenza di stipsi (chiamata anche stitichezza), l’evacuazione del materiale fecale avviene meno di tre volte a settimana e risulta essere un’azione dolorosa e difficoltosa a causa dell’anormale rigidità delle feci. La sensazione del paziente è quella di non aver svuotato completamente l’intestino.
La stipsi può comparire, ad esempio, in seguito a particolari interventi chirurgici, assunzione di farmaci, cambio di abitudini alimentari, viaggi e gravidanza.
Altre cause potrebbero essere lo stress, alcune patologie croniche e la sedentarietà.
Se la stipsi diventa cronica può provocare ragadi anali, emorroidi e fecalomi.
L’OSS si assicurerà che al paziente sia somministrata una giusta alimentazione e lo inviterà a fare più movimento.
Tenesmo rettale
Il tenesmo rettale si verifica quanto lo sfintere anale si contrae provocando dolore e il paziente sente lo stimolo all’evacuazione ma non vi è presenza di materiale fecale.
I sintomi che accompagnano questa condizione possono essere crampi e dolori addominali, flatulenza, nausea, gorgoglii e bruciore e prurito anale.
Il tenesmo rettale è causato da alcune patologie e tumori dell’apparato intestinale o dell’area anale, da stipsi, ansia e altre patologie.
Incontinenza fecale
L’incontinenza fecale è un’alterazione dell’intestino che causa un’involontaria perdita di materiale fecale e gas intestinali.
Il paziente con incontinenza fecale non riesce a controllare totalmente l’evacuazione poiché la resistenza dei muscoli rettali o degli sfinteri risulta alterata.
A causare questa condizione sono spesso la stipsi cronica oppure la diarrea (sia cronica sia acuta), l’abuso di farmaci o lassativi e alcune patologie intestinali di tipo infiammatorio, ma anche interventi chirurgici della zona anale, lesioni ostetriche e alcune patologie, come ad esempio disturbi neurologici.
L’incontinenza fecale può causare infezioni, emorroidi, lesioni e prolasso rettale, tumori e fecalomi.
L’OSS, durante l’igiene del paziente con incontinenza fecale dovrà prestare particolare attenzione alla zona dello sfintere anale e, inoltre, riferire all’infermiere la presenza di anormalità.
Fecaloma intestinale
Il fecaloma intestinale è un accumulo di materiale fecale, di consistenza secca e dura, nell’intestino, nel tratto superiore del colon o del retto che si verifica quando l’intestino è particolarmente pigro tanto da esserci un’inadeguata motilità intestinale.
L’evacuazione di questo materiale fecale è spesso molto dolorosa, se non impossibile.
Il fecaloma può causare emorroidi, sudorazione intesa, dolori addominali, fistole anali, vomito, inappetenza e tachicardia.
Le cause sono da imputare ad un’alimentazione squilibrata di fibre (sia troppe sia pochissime) e un’idratazione inadeguata. Altre cause possono essere l’abuso di alcuni farmaci, un prolungato allettamento, stipsi cronica, ecc.
Il compito dell’OSS è quello di favorire una corretta alimentazione, idratazione e movimento del paziente.