DISABILITÀ ED HANDICAP
La condizione di disabilità è definita secondo l’ICIDH, che è la classificazione internazionale per quanto riguarda lo stato di disabilità e la condizione di handicap. Secondo l’ICIDH la disabilità è la relazione tra la condizione di salute di un individuo, i suoi fattori personali e i fattori ambientali che lo circondano. Infatti in questa classificazione vengono tenuti in considerazione tutti i fattori biomedici, patologici e sociali per cui la valutazione tiene in considerazione la persona secondo un approccio multi-prospettico: biologico, personale e sociale. Spesso però i termini menomazione, disabilità ed handicap vengono confusi nella vita quotidiana, ma l’operatore sociosanitario è tenuto a conoscere chiaramente il significato di questi termini per cui facciamo chiarezza: quando si parla di menomazione si intende una perdita anatomica, oppure una anomalia che riguarda una struttura o le funzioni fisiologiche o psicologiche dell’individuo. Può essere presente sotto forma di un’alterazione transitoria, oppure può essere permanente, come la perdita di una parte anatomica del corpo e può determinare anche un deficit di alcuni apparati funzionali che conducono all’allontanamento dalla condizione di normalità, intesa a livello biomedico individuale, oppure può interessare anche la funzione mentale. Diverso invece è parlare dello stato di disabilità, che è una conseguenza della menomazione, è una carenza che produce un’incapacità di svolgere un’attività nel modo e nel tempo ritenuto normale, considerandone anche i limiti per un essere umano. La disabilità quindi è considerata la difficoltà di realizzare compiti da parte del soggetto nei modi e nei tempi che ci si aspetta nella norma; questa condizione può essere permanente oppure può essere transitoria ( esempio la frattura di un arto ecc..) Per questo motivo esistono molti tipi di disabilità, ci sono le disabilità motorie, visive, uditive e intellettive. Le disabilità motorie sono considerate le malformazioni organiche o le lesioni riguardanti il sistema nervoso centrale dalle quali ne derivano: la spasticità, l’atassia, i disturbi dell’equilibrio ecc.. Invece per disabilità visiva intende lo stato di cecità in tutte le sue sfumature; le disabilità uditive sono invece riconducibili ai vari stadi di ipoacusia fino alla sordità totale, ed infine un ampio spazio è riservato alle disabilità intellettive. L’operatore sociosanitario deve sapere che i servizi sanitari e sociosanitari attuano diverse tipologie di interventi nei confronti delle persone con suddette disabilità come ad esempio: le cure domiciliari, le cure residenziali e le cure in regime semiresidenziale; l’oss deve considerare che tutte le prestazioni erogate sono integrate da interventi di personale sociale con i quali è tenuto a collaborare. Le strutture semiresidenziali offrono prestazioni diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e socioriabilitative per disabilità gravi, oppure per gli utenti con una disabilità stabilizzata, non assistibili a domicilio, che necessitano di una risposta residenziale per mantenere i livelli di autonomia raggiunti e quindi si avvalgono delle residenze sanitarie per disabili (RSD). Queste garantiscono ai propri utenti interventi di riabilitazione intensiva e sono strutture residenziali per persone disabili con attestazione di gravità ed ad alta intensità assistenziale con presenza di personale ventiquattro ore su ventiquattro. Diverso è il significato del termine handicap, perché evidenzia una condizione psicologica transitoria o permanente ed è riconducibile ad una condizione di svantaggio sociale, vissuta da una determinata persona in conseguenza ad una menomazione o ad uno stato di disabilità che limita o impedisce la possibilità di ricoprire un ruolo che di norma è proprio di quella persona, in base all’età, al sesso, ai fattori culturali e sociali. In passato, in molte popolazioni, le persone con handicap hanno ricevuto trattamenti incivili e disumani, invece oggi nella nostra società viene riconosciuto il diritto della persona diversamente abile ad avere una vita normale e la società riconosce il dovere di prestare aiuto per favorirne l’autonomia, l’integrazione e l’inserimento nella società come viene esplicitato anche nella costituzione italiana, la quale esorta alla rimozione degli ostacoli che impediscono la realizzazione della persona.