COME UN OSS ASSISTE UN PAZIENTE IPERPIRETICO

Un paziente in stato di iperpiressia presenta uno stato febbrile elevato, superiore ai quaranta gradi centigradi, il paziente in questa condizione appare sudato e visibilmente sofferente.

L’Operatore Socio Sanitario nei confronti del paziente iperpiretico svolge attività di sorveglianza e attività assistenziale allo scopo di ridurre la temperatura corporea, prevenire le complicanze e svolge azioni mirate per garantire il benessere dell’assistito. L’aspetto principale a cui l’OSS deve fare attenzione è lo stato di idratazione del paziente, essenziale per scongiurare altri stati problematici, perciò fornisce un adeguato apporto di liquidi sotto forma di tè, acqua e camomilla per reintegrare i liquidi persi a causa dell’alta temperatura e della sudorazione; l’ OSS per monitorare lo stato di idratazione osserva lo stato delle labbra del paziente che, se all’osservazione sono secche denotano disidratazione, mentre se sono morbide indicano che l’organismo è ben idratato.

Un altro aspetto a cui l’ OSS deve fare attenzione è la diuresi giornaliera, che deve essere in quantità e con caratteristiche nella norma; allo stesso modo l’ OSS è tenuto a prendersi cura dell’alimentazione del paziente che, in questo caso, deve contenere cibi proteici e ricchi di carboidrati in grado di fornire la giusta quantità di energia all’organismo, perché durante lo stato febbrile ha un dispendio elevato di energie.

Inoltre un altro aspetto importante di cui l’ OSS si prende cura è lo stato della cute dell’assistito infatti, data l’abbondante sudorazione, il compito dell’ OSS è di mantenere lo stato di comfort del paziente mantenendo la cute asciutta e pulita, cambiandogli gli abiti e la biancheria sudata e assistendolo in caso di vomito o diarrea e garantirgli un’igiene adeguata oltre a un ambiente tranquillo che favorisca il riposo a letto; l’ OSS, data l’alta temperatura corporea, deve anche favorire la dispersione del calore facendo indossare all’assistito abiti leggeri, arieggiando con attenzione l’ambiente, eseguendo spugnature tiepide sul corpo e su indicazione infermieristica, eseguire l’applicazione della borsa del ghiaccio in corrispondenza del passaggio dei grandi vasi sanguigni.

Durante lo stato di iperpiressia talvolta il paziente può accusare tremori e in alcuni casi possono verificarsi stati convulsivi, se ciò accade, l’OSS non deve cercare di bloccare il paziente o forzare l’apertura della bocca ma semplicemente deve allontanare da lui qualunque oggetto col quale possa farsi male, allentare l’abbigliamento intorno al collo e cercare di mettere il paziente in posizione laterale di sicurezza per evitare l’ingestione della saliva o del vomito e al tempo stesso osservare il tipo e la durata della crisi per riferirlo al personale infermieristico che interverrà nel più breve tempo possibile.

Nel caso in cui la febbre continui per molti giorni e il paziente sia costretto a letto, l’Operatore Socio Sanitario metterà in atto tutte le attività di prevenzione delle complicanze come: la movimentazione nel letto ogni due ore, atta a prevenire le lesioni da pressione o ogni quattro ore in presenza di materasso antidecubito, un’adeguata idratazione per evitare lo stato di stitichezza, l’assunzione di nutrienti proteici per il mantenimento della massa muscolare, una corretta igiene del cavo orale e attenzione durante l’assunzione del pasto per ridurre il rischio di polmonite ab ingestis.

Tutti questi interventi assistenziali, insieme alle terapie prescritte, aiuteranno il paziente a raggiungere più rapidamente lo stato di guarigione e di benessere.

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