La storia della sanità italiana ha subito molteplici processi di innovazione, evoluzione e crescita. Dopo l’unificazione nazionale del 1861, l’assistenza sanitaria viene affidata al Ministero dell’interno, il quale nel 1888 istituisce la Direzione generale per la sanità, che è il primo segno importante che pone l’attenzione sui problemi sanitari del Regno d’Italia. 

Grazie all’unità d’Italia nasce quindi l’esigenza di uniformare sul territorio la legislazione in ambito di assistenza sanitaria e ospedaliera, per cui venne istituita nel 1890 la legge Crispi che trasforma gli enti privati (gli ospedali, le case di riposo e le opere pie) in istituti di assistenza e beneficenza (le IPAB). 

In seguito durante il periodo fascista ci fu la creazione di un sistema assicurativo-previdenziale per assicurare, tra le altre cose, l’assistenza sanitaria ai lavoratori, escludendo tutti coloro che non erano lavoratori. Quindi fino al 1946 entrarono in vigore Enti mutualistici: Inail, Inps, Enpas ecc..         

Nel 1945 vengono poi istituite le ACIS (Alto Commissariato per l’Igiene e la Sanità) e nel 1948 con l’entrata in vigore della Costituzione italiana, che all’art. 32 tutela il diritto alla salute individuale e sociale l’attenzione nei confronti della sanità pubblica cresce ma prosegue la disuguaglianza sociale. In seguito  le ACIS vengono sostituite, con legge n°296 del 1958, con il Ministero della sanità e poi, dieci anni dopo, con la legge Mariotti del 1968 viene riformato il sistema ospedaliero: per cui gli ospedali diventano enti autonomi e nel 1974 con la legge 386, con l’estinzione dei debiti mutualistici, l’assistenza ospedaliera diventa finalmente gratuita per gli iscritti a una mutua. Infine nel 1978, anche grazie alla legge n°180 la legge Basaglia che cambia l’atteggiamento verso il tema della salute mentale, si pongono le basi per la nascita del sistema sanitario nazionale, perché la legge Basaglia definisce l’importanza della prevenzione rispetto alla cura e quindi si dà inizio ad un nuovo approccio sanitario, con una visione solidaristica dell’erogazione delle prestazioni; sempre nel solito anno (1978) viene istituita la legge n°194, legge che permette l’interruzione volontaria di gravidanza. 

Tutto questo processo ha portato all’istituzione del servizio sanitario nazionale (SSN) con la legge n°833 del 23 dicembre 1978.

Ricordiamo che il servizio sanitario nazionale è un complesso di funzioni, strutture e servizi rivolte alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica, nel rispetto della dignità e libertà, a tutta la popolazione italiana indipendentemente dal reddito e con modalità che garantiscono l’uguaglianza nei confronti del servizio.

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