L’OSS CON UN PAZIENTE CHE HA UN ATTACCO DI PANICO

Generalmente l’attacco di panico giunge dopo aver vissuto un intenso periodo di ansia, in persone particolarmente stressate e con una predisposizione genetica e psicologica ai disturbi d’ansia e panico.

L’attacco di panico si presenta all’improvviso, senza alcun avvertimento e spaventa tantissimo la persona che lo subisce perché ha la sensazione di non riuscire a gestire il suo corpo e la sua mente.

Questa terribile sensazione di paura si trasmette a tutto il corpo con vari sintomi sgradevoli come un senso di svenimento, un’eccessiva sudorazione, uno stato profondo di malessere e una forte tachicardia. A causa degli evidenti stati fisici la persona pensa quindi di essere soggetta ad un infarto, di svenire o di morire.

I pensieri sono governati dalla paura perché le sensazioni provate, soprattutto a livello fisico, sono reali e quindi le persone sono portate a chiamare i soccorsi o a recarsi in ospedale.

COME PUÒ FARE ASSISTENZA L’OSS CON UN PAZIENTE CHE HA UN ATTACCO DI PANICO?

Nei confronti del paziente l’OSS si pone in modo empatico e comprensivo, durante l’attacco acuto evita di dire al paziente di calmarsi o di controllarsi, perché ciò sarebbe inutile e controproducente, cerca di trasmettergli tranquillità e lo accompagna in un luogo poco frequentato, per permettergli di ritrovare un po’ di calma, poi lo invita a concentrarsi sulla respirazione cercando lentamente di regolarizzarla.

L’OSS poi informa l’infermiere che ne valuta la gravità e nel caso in cui l’attacco di panico sia di difficile gestione, può decidere insieme al medico di somministrare al paziente degli ansiolitici, in modo tale da raggiungere un rilassamento che permetta una migliore collaborazione del paziente e il suo benessere.


FILIPPO ORALI

Fermarsi significa retrocedere.

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